Il 17 settembre Vassil Facchetti – 28 anni – muore alle 4 del mattino in via Jenner, investito da una persona alla guida di un’auto. Il 18 settembre Antonia Pansini – 75 anni – viene “agganciata” da una persona alla guida di un mezzo compattatore Amsa in via Trasimeno e trascinata per decine di metri prima di morire in ospedale. Due omicidi stradali nel giro di poche ore, che si aggiungono a un elenco già spaventosamente lungo.
Dall’inizio dell’anno sono infatti 20 le persone uccise in incidenti automobilistici nelle strade di Milano: 9 si spostavano a piedi, 5 in bici, 5 a bordo di mezzi motorizzati, 1 in monopattino. Come risposta all’immobilismo dell’amministrazione comunale viene organizzata in tempi record una grande manifestazione per il 21 settembre – nel mezzo della Fashion Week e della Settimana Europea della Mobilità – con l’obiettivo dichiarato di bloccare la città: in quattro punti strategici della circonvallazione interna – a nord: Bastioni di Porta Nuova angolo via Solferino; a est: Viale Bianca Maria angolo via Mascagni; a sud: Viale Beatrice d’Este angolo via Melegnano; a ovest: Corso di Porta Vercellina angolo via Biffi – per oltre mezz’ora i manifestanti percorrono senza soluzione di continuità gli attraversamenti pedonali non semaforizzati, impedendo di fatto un normale deflusso del traffico che crea grandi disagi nell’orario di massima circolazione dei mezzi.
Al termine dei quattro flash mob sono oltre 2000 le persone che confluiscono sotto Palazzo Marino per chiedere al Sindaco dei provvedimenti d’urgenza che risolvano questa situazione emergenziale: realizzare la “città a 30 km/h”, come già fatto a Bologna e in molte città europee, per rendere la città di Milano un luogo sicuro per tutte le persone, che si muovano a piedi, in bici, in monopattino, in moto, in auto; liberare dalle automobili tutte le strade scolastiche per garantire maggiore sicurezza per bambini e bambine, ragazzi e ragazze; rendere tutta la città ciclabile per tutte le capacità; contrastare con intransigenza il parcheggio selvaggio sui marciapiedi e nelle zone alberate; ripristinare le domeniche a piedi per accompagnare la cittadinanza al cambiamento.