Vuoti di memoria

A Milano ci sono tanti edifici abbandonati e pochi spazi per vivere.
Riaccendiamo lo sguardo su ciò che è diventato invisibile.
Poi immaginiamo insieme cosa potrebbero diventare questi “vuoti di memoria”.

Ex Macello

L'Ex Macello rappresenta uno dei simboli più emblematici dei vuoti urbani di Milano. Un tempo cuore pulsante della lavorazione delle carni per la città, oggi si presenta come un ampio spazio dismesso, recintato, parzialmente accessibile e in forte stato di abbandono. La sua posizione strategica, a ridosso del centro storico e vicino a snodi di trasporto pubblico e ciclabilità, lo rende uno degli spazi più promettenti per una rigenerazione urbana partecipata. Le strutture architettoniche esistenti raccontano la storia produttiva della città, con capannoni in mattoni rossi e dettagli che ricordano l’architettura industriale di inizio Novecento. Negli anni sono emersi diversi progetti per il suo riutilizzo, spesso calati dall’alto e mai realmente condivisi con la cittadinanza. Oggi il futuro dell’area è ancora incerto, ma la sua potenzialità come spazio civico, culturale o abitativo accessibile resta altissima. La comunità locale si è mobilitata più volte per chiedere trasparenza e coinvolgimento nei processi decisionali.

Ex Stadio San Siro

L’area dell’Ex Stadio San Siro è oggi al centro di un acceso dibattito tra memoria collettiva, interessi immobiliari e opportunità di rigenerazione urbana. Icona internazionale del calcio, simbolo identitario per generazioni di milanesi e tifosi da tutto il mondo, San Siro è stato molto più di uno stadio: luogo di grandi eventi, concerti, ritrovi e passioni. Il progetto di abbattimento e sostituzione con un nuovo stadio privato ha suscitato ampie proteste e perplessità, in particolare per l’assenza di una visione pubblica sulla destinazione futura dell’area. Il rischio concreto è che un luogo carico di significato venga svuotato per fare spazio a operazioni speculative, con poche ricadute positive sul quartiere. La cittadinanza attiva ha avanzato proposte alternative, volte a mantenere la struttura come bene comune multifunzionale, aperto allo sport di base, alla cultura, ai servizi di prossimità. La battaglia per il futuro di San Siro è ancora aperta e centrale nel dibattito milanese.

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Ex Macello

L'Ex Macello rappresenta uno dei simboli più emblematici dei vuoti urbani di Milano. Un tempo cuore pulsante della lavorazione delle carni per la città, oggi si presenta come un ampio spazio dismesso, recintato, parzialmente accessibile e in forte stato di abbandono. La sua posizione strategica, a ridosso del centro storico e vicino a snodi di trasporto pubblico e ciclabilità, lo rende uno degli spazi più promettenti per una rigenerazione urbana partecipata. Le strutture architettoniche esistenti raccontano la storia produttiva della città, con capannoni in mattoni rossi e dettagli che ricordano l’architettura industriale di inizio Novecento. Negli anni sono emersi diversi progetti per il suo riutilizzo, spesso calati dall’alto e mai realmente condivisi con la cittadinanza. Oggi il futuro dell’area è ancora incerto, ma la sua potenzialità come spazio civico, culturale o abitativo accessibile resta altissima. La comunità locale si è mobilitata più volte per chiedere trasparenza e coinvolgimento nei processi decisionali.

Ex Stadio San Siro

L’area dell’Ex Stadio San Siro è oggi al centro di un acceso dibattito tra memoria collettiva, interessi immobiliari e opportunità di rigenerazione urbana. Icona internazionale del calcio, simbolo identitario per generazioni di milanesi e tifosi da tutto il mondo, San Siro è stato molto più di uno stadio: luogo di grandi eventi, concerti, ritrovi e passioni. Il progetto di abbattimento e sostituzione con un nuovo stadio privato ha suscitato ampie proteste e perplessità, in particolare per l’assenza di una visione pubblica sulla destinazione futura dell’area. Il rischio concreto è che un luogo carico di significato venga svuotato per fare spazio a operazioni speculative, con poche ricadute positive sul quartiere. La cittadinanza attiva ha avanzato proposte alternative, volte a mantenere la struttura come bene comune multifunzionale, aperto allo sport di base, alla cultura, ai servizi di prossimità. La battaglia per il futuro di San Siro è ancora aperta e centrale nel dibattito milanese.

La chiamavano bocca di rosa Metteva l’amore, metteva l’amore La chiamavano bocca di rosa Metteva l’amore sopra ogni cosa Appena scese alla stazione Nel paesino di Sant’Ilario Tutti si accorsero con uno sguardo Che non si trattava di un missionario C’è chi l’amore lo fa per noia Chi se lo sceglie per professione Bocca di rosa né l’uno né l’altro Lei lo faceva per passione